Abbiamo parlato in un post precedente di come il teatro possa essere usato come terapia. Un'esempio è quello del teatro svolto in carcere.
Tutto ha inizio negli anni '80 quando il teatro in carcere, già presente in alcuni istituti con esperienze
amatoriali, assume significati,
metodologie e obiettivi nuovi che si precisano e si consolidano negli anni. L’accento
viene posto sulla pratica teatrale, sull’attività laboratoriale e creativa dei
detenuti,sulla funzione terapeutica e pedagogica di quest'ultima, in grado di
intervenire sugli aspetti relazionali e la cura di sé. Il teatro diviene uno
strumento importante per far conoscere alla società la realtà del carcere, sia
tramite rappresentazioni negli istituti aperte al pubblico, sia con spettacoli
di compagnie di detenuti in teatri esterni.
Il 5 luglio 1982 rappresenta una data storica
per il teatro penitenziario perché per la prima volta sei detenuti - attori si
esibiscono al di fuori del carcere.
Da allora le esperienze di teatro carcere si sono
moltiplicate e l’Amministrazione
penitenziaria ha aperto nuovi spazi, sostenuto progetti di sperimentazione e
formazione, promosso forme di collaborazione con gli enti locali e culturali.
Le compagnie che oggi lavorano negli istituti
penitenziari sono oltre cento.
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